August 29, 2020

Guido Ballo ‎– Metràpolis (1972, LP, Italy)



Parte Prima
A1. Mâd (2:43)
A2. Fiore (0:56)
A3. Kam-Ami (1:39)
A4. Procruste (2:58)
A5. Pav (0:57)
A6. Caccia (1:22)
A7. Struzzo (1:29)
A8. L'Inganno (0:57)
A9. Ur (0:52)
A10. Notte (3:22)
Parte Seconda
B1. Metràpolis (1:40)
B2. Folla (1:15)
B3. L' Albero (1:20)
B4. Habitus (1:11)
B5. Salme (2:19)
B6. Lav-Êrna (1:51)
B7. Rug (1:27)
B8. Pedone (1:35)
B9. Anxia (0:29)
B10. Dhû (1:48)
B11. Poi-Improvvisamente (3:10)

Musicians:
Bass – Danny B. Besquet
Drums, Percussion – Gianchi Stinga
Guitar – Ronnie Jackson
Music By – Detto Mariano
Organ, Synthesizer, Moog, Celesta, Mellotron, Piano – Gianni Leone
Vocals – Chiara Riccio, Grazia Fioravante, Paola Di Simone, Rossana Galasso
Voice – Guido Ballo


A curiosity from an Italian poet, making an album with rock musicians at a time when almost everything that was Italian and experimental was worth investigating. For me this works because of not understanding the texts much at all, thus the poetry is another instrument, along with the guitars, electronics/keyboards, drums and really nice choral female vocals. In all, it sounds like a soundtrack to a weird Giallo movie! (ultimathulerecords)

Le musiche di "Metràpolis" ricordano molto certe atmosfere del leggendario album "Ys" del Balletto di Bronzo dello stesso anno, ma ad uno stato più brutale e primordiale, e con un impatto sonoro ancora più cupo e violento.
Rispetto ad "Ys" si avvicinano molto più alla musica colta contemporanea a partire da Béla Bartók e Igor Stravinskij fino a Karlheinz Stockhausen, Pierre Boulez e Luciano Berio, sfiorando in certi casi anche la serialità della dodecafonia. 
Alcuni spunti, tra l'altro, anticipano di qualche anno le atmosfere ipnotiche e inquietanti delle musiche dei Goblin e di Keith Emerson per i film di Dario Argento. 
Detto Mariano figurava di fatto come il compositore delle musiche, ma sia Gianni Leone che Gianchi Stinga sostengono che si limitò a dare delle indicazioni vaghe, e loro improvvisarono tutto. (Cfr. il saggio di Gianmaria Consiglio "Il Balletto di Bronzo e l'idea del delirio organizzato -- 'Ys' tra rock e avanguardia", Eclysse, Salerno 2009, p. 79, nota n. 27).

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